L’economia in espansione della Cina ha creato interessanti opportunità d’impiego per tutti quei professionisti desiderosi di esplorare nuovi orizzonti. Se siete alla ricerca di un avanzamento di carriera e siete affascinati dall’Oriente, la Cina potrebbe essere la destinazione che fa per voi.
La prima cosa da sapere è che per poter lavorare in Cina dovete ottenere un visto di lavoro che si chiama “Z Visa”.
Gli scenari sono due: o lavorate per una compagnia che ha una sede in Cina e venite trasferiti (preferibile) oppure dovete cercare lavoro in modo autonomo; in entrambi i casi, prima di potervi trasferire, dovete stipulare con contratto con un’azienda che abbia sede in Cina.
Se siete assunti con un contratto da espatriati potete beneficiare di un pacchetto che offre diversi vantaggi come alloggio, assicurazione sanitaria e spese per la scuola dei figli.
BUROCRAZIA NEL TROVARE LAVORO
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Da un punto di vista amministrativo-burocratico è tutto molto semplice: per quanto Pechino abbia introdotto qualche restrizione in più in materia di visti, una volta presentata la documentazione necessaria (idoneità fisica, diplomi di laurea o di scuola superiore, e lettera di invito da parte del futuro datore di lavoro), si può richiedere un visto Z a un qualsiasi Consolato cinese in Italia, ricordandosi poi di farlo convertire in permesso di lavoro e soggiorno una volta arrivati a destinazione.
Più difficile ottenere il contratto, e ancora di più capire in che settore cercarlo e come farlo. Chi non è alle prime armi nel 90% dei casi cercherà lavoro in aziende o studi italiani e stranieri. E dovrà farlo dall’Italia, perché si presume che, avendo già un lavoro, non possa prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirsi in Cina e cercare da lì.
QUALI SONO I LAVORI PIÙ RICHIESTI?
Le professionalità più richieste sono gli architetti, ma anche manager con un background di addetti alle vendite, risorse umane o con un’esperienza nel settore dei servizi. Questo perché chi opera in Cina oggi non ha più così tanto bisogno di personale addetto al controllo qualità o alla gestione dei materiali, perché sempre più aziende sono interessate a vendere prodotti e servizi nella Repubblica popolare piuttosto che esportarli altrove. Quindi hanno bisogno di manager esperti e qualificati e sono disposti a selezionarli anche via Skype pur di assicurarsi i migliori.
Molto diverso il caso dei giovanissimi, che laureati o laureandi che siano non possono offrire l’esperienza di cui gli operatori stranieri in Cina hanno bisogno. Questo non significa che non possano offrirsi sul mercato locale. Tuttavia, la concorrenza è tale da rendere necessario trasferirsi in loco per essere presi in considerazione. Ma visto che non è così pratico fare un salto in Oriente per cercare lavoro, è ideale iscriversi a corsi di lingua, specializzazione o Master, possibilmente a Pechino o a Shanghai.
Assumere stranieri ai cinesi piace, perché ne riconoscono le capacità, la furbizia e la peparazione. Ma quando si compete per posizioni base conoscere (anche poco) il mandarino può diventare determinante. Iscriversi a un corso universitario, quindi, è utile perché permette di imparare la lingua, organizzarsi colloqui a raffica, ed essere immediatamente disponibili a cogliere le opportunità che via via si concretizzeranno.
TRASFERIRSI IN CINA: CONVIENE?
Il costo della vita, a Shanghai e ancora di più nelle regioni dell’interno, è decisamente più basso rispetto a qualsiasi città italiana. Mentre gli stipendi arrivano anche a 7/8mila euro per i dirigenti, benefit esclusi. E gli stagisti alle prime armi? Beh, loro devono “accontentarsi” per un part-time di un migliaio di euro, ma una volta assunti viene subito garantito lo stipendio “minimo” di duemila. E attenzione: sono già tantissimi i giovani intraprendenti e dinamici che sono riusciti in poco tempo a fare carriera nelle aziende cinesi. E magari quando otterrano la maturità professionale che li renderà appetibili anche per gli stranieri sceglieranno di rimanere con i cinesi. Per gli stipendi, la fiducia e le opportunità di crescita che hanno offerto loro sin dal primo giorno.
COME CERCARE LAVORO?
Il modo più efficiente per cercare un lavoro in Cina è attraverso il web. Ci sono centinaia di siti web dedicati che pubblicano offerte di lavoro nelle principali città cinesi.
Contattate l’ambasciata del vostro paese d’origine in Cina per chiedere informazioni sull’opportunità di trovare impiego nel settore dell’insegnamento. È inoltre possibile ottenere informazioni utili tramite le Camere di Commercio.
Per quanto riguarda l’invio della candidatura, adattate il curriculum agli standard cinesi, ponendo l’accento sul percorso di studi, le qualifiche professionali (i titoli di studio sono tenuti molto in considerazione dai datori di lavoro cinesi) ed il livello di conoscenza delle lingue straniere. Allegate anche una lettera di presentazione dove spiegate le motivazioni per cui ambite a quel determinato ruolo e l’apporto che volete dare alla compagnia.
In genere, le candidature vengono inviate in inglese. Tuttavia, se conoscete il mandarino, non esitate ad inviare i documenti in cinese perché questa mossa giocherà sicuramente a vostro vantaggio.
Una volta arrivati in Cina, prendete del tempo per sviluppare una rete di contatti. Il networking o “guanxi” -se vogliamo usare la terminologia locale- è un modo molto utile per stabilire relazioni lavorative con professionisti locali e stranieri. Preparate dei biglietti da visita sia in inglese che in cinese e partecipate a conferenze aziendali ed incontri professionali cosi da entrare nel giro e farvi conoscere.