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Neglio ultimi mesi non si parla d’altro: la Quota 100 sembra essere in procinto di essere attivata. Ma di cosa si tratta?
QUOTA 100: COS’È?
Indice dei contenuti
La Quota 100 è una proposta di revisione parziale della Riforma delle Pensioni introdotta nel 2011 durante il Governo Monti dall’allora Ministro Elsa Fornero (Riforma Fornero). La sua introduzione, annunciata dai vicepremier Salvini e Di Maio per il 2019, consentirà la l’uscita anticipata dal mondo del lavoro (rispetto alla Legge Fornero) per tutti coloro che vantano un’anzianità lavorativa che, sommata all’età anagrafica, risulti 100.
A differenza dell’idea ispiratrice il decreto approvato dal Governo prevede però un’unica combinazione per centrare l’uscita: 62 anni di età e 38 anni di contributi. Secondo le stime del Governo nei prossimi anni con questa combinazione potrebbero lasciare il posto di lavoro 300mila lavoratori, in particolare uomini del settore statale.
COME SI CALCOLA?
Qui sotto la tavola elaborata da PensioniOggi.it con le potenziali combinazioni tra età anagrafica e contributiva per centrare l’uscita nel 2019 a seguito dell’approvazione del decreto legge. Come si nota la rigidità del mix tra età anagrafica e contributiva comporta, ad esempio, che un assicurato con 36 anni di contributi e 64 anni di età pur avendo matematicamente raggiunto la quota 100 dovrà attendere almeno altri due anni per poter guadagnare l’uscita.
ESISTONO DEI MINIMI DA RISPETTARE?
La pensione anticipata quota 100 potrà essere ottenuta con un’età minima di 62 anni ed una contribuzione minima pari a 38 anni. In buona sostanza, anche se si raggiunge la quota 100, non ci si potrà pensionare se l’età non sarà almeno pari a 62 anni ed i contributi non risulteranno almeno pari a 38 anni. Per chi ha 63 anni, dunque, la quota diventa 101, in quanto resta fermo il requisito contributivo dei 38 anni, per chi ne ha 64 102, per chi ne ha 65 103, e così via…
QUOTA 100: LE FINESTRE DI RICHIESTA
La pensione quota 100 inizierà ad essere corrisposta da aprile. Saranno reintrodotte le finestre, per l’uscita anticipata con quota 100, finalizzate ad evitare l’esodo di massa dei lavoratori. In particolare, saranno previste 4 finestre fisse ogni anno, per scaglionare i pensionamenti. In buona sostanza, chi si pensiona con la quota 100 non potrebbe ricevere il trattamento subito, ma dovrebbe attendere un arco di tempo, la finestra appunto, tra la maturazione dei requisiti e la liquidazione della pensione.
La pensione quota 100 inizierà ad essere corrisposta da aprile 2019. Per evitare l’esodo di massa dei lavoratori con l’uscita anticipata quota 100, sono state reintrodotte le finestre di attesa, che spostano la decorrenza della pensione. In particolare:
- i lavoratori del settore privato che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018, conseguono il diritto alla decorrenza della pensione il 1° aprile 2019;
- i lavoratori del settore privato che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2019, conseguono il diritto alla decorrenza della pensione trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi;
- i dipendenti pubblici che maturano i requisiti entro l’entrata in vigore del decreto pensioni, conseguono il diritto alla decorrenza della pensione il 1° agosto 2019;
- i dipendenti pubblici che maturano i requisiti dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi 6 mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi;
- la domanda di collocamento a riposo, per i dipendenti pubblici, deve essere presentata all’amministrazione di appartenenza con un preavviso di sei mesi;
- per i dipendenti del comparto scuola si applica la finestra unica di uscita.
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