
C’è chi vede il mondo del lavoro come una corsa contro il tempo, una scalata fatta di sperimentazioni, azzardi e imprevisti, ma anche di gratificazioni.
Stando infatti ad un recente sondaggio di Workforce Logiq, pubblicato sul magazine economico Fortune, la pensa così circa il 5% degli intervistati.
Fra 1.720 profili intervistati in aziende collocate in diversi settori, il 75% ha dichiarato di vole mantenere il proprio posto di lavoro, anche se non gli piace particolarmente. Il motivo? Il sentimento di incertezza e la preoccupazione di una recessione imminente che potrebbe arrivare più prima che poi.
LO STUDIO
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«Ci aspettavamo ben altri risultati, più dinamismo e voglia di rischiare», spiega il responsabile dello studio, «la maggior parte (75%) degli impiegati, anche quelli scontenti, non si starebbe nemmeno guardando in giro per un nuovo lavoro».
Secondo un’altra indagine condotta da LinkedIn, la motivazione che spinge maggiormente gli italiani a cerca un nuovo lavoro è il possibile aumento di stipendio, con il 45% delle preferenze; il 28% è invece alla ricerca di un migliore equilibrio tra vita lavorativa e personale (work/life balance); mentre il 23% degli italiani cambierebbe per andare in un’azienda in grado di garantire maggiori prospettive di crescita professionale (in questo ambito spicca il 29% dei Millennial che si mostrano più propensi ad una carriera in prospettiva); allo stesso tempo, il 20% degli intervistati è alla ricerca di maggiori benefit (come ad esempio condizioni di lavoro flessibile e la possibilità di accedere a polizze mediche con condizioni vantaggiose); mentre il 18% è genericamente alla ricerca di nuove sfide in ambito professionale.
In maniera del tutto comprensibile, il 61% dei lavoratori italiani con un contratto a tempo indeterminato si sentono meno propensi a cambiare lavoro, e il 41% non cercano nuove opportunità anche nel caso hanno un ruolo insoddisfacente in azienda ma compensato da un buon ambiente di lavoro. Anche la stanchezza di una faticosa giornata di lavoro incide sulla ricerca di nuove opportunità: infatti, il 43% degli intervistati afferma di non spendere ulteriore tempo nella ricerca di nuove opportunità professionali dopo aver passato l’intero giorno sul posto di lavoro; mentre il 42% dei lavoratori italiani ammette di pensare spesso ad un nuovo lavoro ma non fa assolutamente nulla per cercare opportunità e annunci;
“A differenza di quanto si possa pensare, dalla nostra nuova ricerca emerge che gli italiani sono tendenzialmente insoddisfatti della propria posizione lavorativa. Nonostante ciò, ci mostriamo comunque abbastanza coraggiosi rispetto a nuove opportunità in ambito professionale, e risulta chiara la sempre maggiore necessità di stimolare le attività di networking, ovvero creare un confronto generazionale tra lavoratori sulle opportunità offerte dal sempre più fluido e dinamico mercato del lavoro. Solo una reale condivisione delle esperienze può aiutare oggi i professionisti italiani a formarsi reciprocamente, e creare ambienti e team di lavoro realmente coesi e vincenti” ha commentato Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn.
DA COSA NASCE LA PAURA DI CAMBIARE?
Da quanto è emerso dalla ricerca, la paura di cambiare lavoro è dettata principalmente da 4 motivi fondamentali, e cioé:
- Non riuscire a vedere il futuro ideale.
Non riescono a visualizzare nei dettagli il sogno che vorrebbero realizzare perché lo hanno sempre pensato lontano dalle loro possibilità.
- Mancanza di sicurezza.
Nessuno potrà dirgli con certezza che il loro progetto avrà successo, gli sforzi, il tempo e i soldi che spendono, potrebbero non essere sufficienti o, un elemento esterno potrebbe far naufragare il loro sogno. Questa situazione di incertezza blocca ogni loro progettualità.
- Mancanza di autostima (autoefficacia).
Cominciare qualcosa di nuovo implica usare conoscenze o strumenti nuovi, vuol dire rimettersi in gioco, abbandonare la zona di comfort. Ma abbandonare qualcosa richiede uno sforzo notevole e una piena consapevolezza delle proprie potenzialità.
- Resistenza al cambiamento perché scardina l’ordine esistente, destabilizza e crea stress, confusione e paura.
COME AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO?
Il cambiamento lavorativo, come per la maggior parte delle cose, va visto in modo positivo piuttosto che come uno scoglio. Per affrontare, quindi, la ricerca di un nuovo posto di lavoro o una crescita professionale all’interno della stessa azienda, provate a seguire questi 5 consigli per affrontare al meglio queste nuove esperienze:
1. Siate proattivi
Quando il cambiamento è nell’aria non siate passivi, ma proattivi. Mantenete alto il livello di energia e fatevi coinvolgere dalla nuova situazione.
2. Fate domande
Una comunicazione limpida tra i manager e i dipendenti è fondamentale nei momenti di transizione. Non fatevi influenzare dalle voci che circolano, chiedete chiarimenti, e credete solo alle comunicazioni ufficiali.
3. Siate flessibili
Il cambiamento potrebbe stravolgere la vostra routine, siate flessibili. Rimanere ancorati al passato può solo farvi male, mentre le novità potrebbero essere più che positive.
4. Continuate a fare il vostro lavoro
Sfruttate il tempo che avete di fronte a voi per mostrare quanto siete utili all’organizzazione. Uno dei periodi migliori per farsi notare è proprio la fase di transizione.
5. Siate positivi
Accettate le vostre emozioni, e cercate di mantenere alto il morale. I pensieri negativi sono dietro l’angolo, ma è importante rimanere lucidi: può essere utile confrontarsi non solo con i colleghi ma anche con delle persone esterne, che possano guardare alla situazione in divenire con maggiore obiettività.
Vi rivedete nei soggetti dell’intervista o non avete paura del cambiamento? Scrivetelo nei commenti!
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