CURRICULUM E SOCIAL: STRETTA CORRELAZIONE?
Monster.it, la multinazionale del recruiting online, ha chiesto ai suoi utenti un’opinione sul “Curriculum Social”, cioé sul fatto che le imprese, nella fase di selezione, possano acquisire informazioni sui candidati anche attraverso i loro profili social non professionali.
Degli oltre mille partecipanti all’indagine, più del 30,99% si è detto favorevole. Questi, infatti, hanno preferito, alle altre, la risposta: “Sono assolutamente d’accordo: penso che le aziende debbano conoscere al meglio un candidato“.
Più o meno della stessa opinione anche il 29% degli intervistati. Alla stessa domanda, infatti, hanno risposto:”Sono d’accordo: ne sono consapevole e condivido informazioni che mi facciano guadagnare il rispetto del recruiter“.
Per più del 50% dei partecipanti al sondaggio, insomma, lo “spionaggio” che le imprese eserciterebbeto sui candidati, non costituisce alcun problema.
Cosa ne pensa Monster.it?
“Il sondaggio pubblicato sul nostro sito mette in luce con grande evidenza la diversità dei due metodi di approccio. Essi caratterizzano oggi la ricerca di lavoro”, ha spiegato Elisa Schiavon, marketing manager di Monster Italia.
“Da un lato – ha continuato – c’è chi vede nel web una grande opportunità per mettere in risalto le proprie abilità, partecipando attivamente alla creazione della propria reputazione digitale. mediante la condivisione di contenuti che diano un’idea della persona e della personalità che sta dietro quel social, e dall’altro c’è chi, invece, considera i social come degli ‘spazi privati’, teoricamente inviolabili, che non dovrebbero in alcun modo modificare la percezione del professionista che gli sta dietro. Una sola opinione giusta non esiste, esistono però i fatti“.
“E i fatti dicono – ha concluso – che le imprese, quindi i recruiter, utilizzano anche i social per avere un’idea più dettagliata dei candidati con cui entrano in contatto. Non tenerlo in considerazione sarebbe sbagliato. Alle ragazze e ai ragazzi che incontriamo nelle università ogni settimana, per spiegare loro l’importanza di una condotta di buonsenso in rete, diciamo sempre di provare a digitare il proprio nome sui diversi motori di ricerca. E di rispondere, una volta analizzato il materiale offerto dalla rete, a domande come questa: lo assumerei uno così nella mia azienda?“.
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