Eccomi qui, oggi affrontiamo un tema molto richiesto. Tante persone che svolgono attività lavorativa part time mi hanno chiesto cosa devono fare nel caso in cui venga chiesto dal datore di lavoro di trattenersi oltre il proprio orario e qual’è la differenza tra lavoro straordinario e ore supplementari.
Prima di tutto c’è da dire che il lavoro straordinario nei contratti di lavoro a tempo parziale prevede l’applicazione delle stesse regole contrattuali e legali previste per i lavoratori assunti a tempo pieno; questo a ribadire il divieto di non discriminazione tra dipendenti assunti in part-time e lavoratori assunti a tempo pieno.
Quando si parla di straordinari per i lavoratori che svolgono un orario di lavoro minore rispetto a quelli assunti a tempo pieno è tuttavia necessario fare una distinzione tra lavoro straordinario e lavoro supplementare e quali sono le diverse regole previste per il part-time verticale o orizzontale.
DIFFERENZE TRA ORE SUPPLEMENTARI E STRAORDINARIE
Il Lavoro supplementare nel contratto part-time consiste nello svolgimento di un numero di ore in più rispetto a quanto stabilito dal proprio contratto individuale. L’orario di lavoro in più svolto dal dipendente dovrà essere ricompreso entro i limiti del normale orario di lavoro di 40 ore settimanale o il minor orario di lavoro stabilito dal proprio CCNL di riferimento.
Cosa significa, se il tuo contratto è di 20 ore settimanali, e la richiesta è di 4 ore in più, rientri nelle ore di lavoro supplementari.
In linea di massima e salvo diverse indicazioni previste nei contratti collettivi, il lavoro supplementare non può superare il 25% delle ore di lavoro settimanali previste dal proprio contratto individuale.
Per questo motivo è importante mettere a conoscenza l’azienda della tua disponibilità in termini di tempo lavorativo tenendo presente che hai diritto al:
- riposo minimo settimanale, di almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni (inteso come media da rispettare nell’arco di 14 giorni);
- riposo giornaliero, pari ad 11 ore consecutive ogni 24 ore.
Il Lavoro straordinario invece è lo svolgimento di un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto per il lavoro a tempo pieno, possibilità ammessa soltanto per i contratti di lavoro a part-time verticale (prestazione di lavoro svolta ad orario normale ma soltanto in alcuni giorni) o misto (prestazione lavorativa eseguita tutti i giorni ad orario ridotto) ed invece vietata per i contratti a part-time orizzontale (riduzione dell’orario di lavoro giornaliero).
In buona sostanza, il lavoro è inteso come straordinario quando va oltre l’orario di lavoro svolto da un lavoratore full-time.
Per lo svolgimento degli straordinari sarà necessario l’accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
La possibilità di svolgere un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto per i lavoratori a tempo pieno è ammesso entro il limite di 250 ore all’anno(salvo diverse indicazioni nei CCNL di riferimento).
I contratti collettivi possono, inoltre, prevedere che i lavoratori part-time usufruiscano in caso di straordinari di riposi compensativi.
La retribuzione lavorativa che eccede l’orario ordinario del lavoratore è regolata dal CCNL.
SONO OBBLIGATO A SVOLGERE LAVORO SUPPLEMENTARE?
Il lavoratore assunto con orario part-time non può rifiutare di svolgere lavoro supplementare, ma anzi è obbligato a trattenersi quando:
- le ore supplementari sono necessarie per esigenze aziedali;
- non comportano una sollecitazione eccessiva dal punto di vista fisico e psichico;
- la durata del lavoro e del riposo è rispettata.
Al fine di rendere più semplice il ricorso al lavoro supplementare, il Jobs Act ha introdotto per i contratti part-time le cosiddette clausole elastiche, prevedendo la possibilità di modificare l’orario di lavoro e aumentarne la durata in caso di necessità.
Il lavoratore, in questi casi, dovrebbe essere informato con un preavviso di almeno due giorni.
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