
Al giorno d’oggi sono sempre di più le persone che, pur avendo un lavoro dipendente, si trovano nella condizione di svolgere anche un’attività in proprio.
Sia per necessità, sia per piacere, per trasformare la propria passione o il proprio hobby in un lavoro autonomo è necessario aprire una partita iva. Ma è sempre possibile farlo?
Lavoro dipendente e partita iva
Indice dei contenuti
Ci sono diverse leggi che limitano la facoltà di svolgere contemporaneamnete un lavoro dipendente e possedere una partita iva. Ad esempio, ad un dipendente pubblico, nella generalità dei casi non gli è concesso il contemporaneo svolgimento di un’altra attività lavorativa, nel rispetto del principio di esclusività del rapporto pubblico.
Anche nel caso in cui l’interessato sia un dipendente di un’azienda del settore privato, il lavoratore subordinato ha l’obbligo di fedeltà nei confronti del datore di lavoro, quindi non potrà svolgere un’attività in proprio in caso di concorrenza.
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Dipendente privato
Un dipendente privato può aprire una partita IVA, come ditta individuale/società o come libero professionista, senza problemi di compatibilità, ovvero può aprire una propria attività mantenendo in essere il proprio lavoro alle dipendenze di un’azienda privata a patto che non vi sia concorrenza tra il lavoro svolto come dipendente e quello a partita IVA o se il contratto lo vieta espressamente.
Se non vi è esplicito divieto non vi è alcun problema di coesistenza tra le due attività. In generale non vige alcun obbligo di comunicazione al datore di lavoro, anche se è generalmente conveniente informare l’azienda per non incorrere in problematiche che potrebbero portare ad un licenziamento per giusta causa.
Ricordo in merito che l’art. 2105 del Codice Civile prevede l’obbligo di fedeltà del lavoratore di non trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. La violazione dell’obbligo di fedeltà costituisce inadempimento contrattuale che dà luogo a responsabilità disciplinare e, nella maggior parte dei casi, integra la giusta causa di licenziamento. Il lavoratore è inoltre tenuto al risarcimento dei danni subiti dal datore di lavoro (Cass. n. 6473/1993).
Dipendente Pubblico
Se hai un rapporto di lavoro subordinato con una Pubblica Amministrazione e vuoi metterti in proprio ti è permesso aprire partita Iva solo in ipotesi specifiche:
- vi sia un’apposita autorizzazione allo svolgimento dell’attività;
- il rapporto con l’ente pubblico sia un part time non superiore ai 50%;
- per i docenti della scuola (dietro autorizzazione del direttore didattico o del dirigente scolastico, che deve verificare la compatibilità della seconda attività con l’orario di insegnamento e di servizio);
- per i docenti universitari a tempo determinato;
- per il personale sanitario, sia in regime intramoenia (cioè che esercita all’interno della struttura sanitaria pubblica) o extramoenia.
Versamenti INPS e regime forfettario
Per quanto riguarda la contribuzione previdenziale INPS in caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato full time (ovvero con almeno 26 ore lavorative settimanali) che avvia un’attività d’impresa commerciale, se è possibile qualificare il lavoro in azienda come prevalente sia in termini di tempo che in termini reddituali (reddito annuo come lavoratore dipendente maggiore del reddito derivante dall’attività commerciale), non è necessaria l’iscrizione alla Gestione commercianti dell’INPS né il versamento di ulteriori contributi.
Una volta avviata l’attività l’INPS invierà al lavoratore comunque una comunicazione in merito all’iscrizione del soggetto alla Gestione commercianti, tuttavia sarà sufficiente rispondere spiegando i motivi che prevedono la cancellazione dell’iscrizione e provando l’esistenza del rapporto di lavoro dipendente allegando una copia dell’ultima busta paga percepita.
Nel caso di lavoratore dipendente che avvia un’attività da libero professionista, è previsto l’obbligo di iscriversi alla Gestione separata INPS versando il contributo proporzionale del 18%.
In caso di contratto di lavoro a tempo determinato bisogna valutare se complessivamente nel corso dell’anno il periodo trascorso come lavoratore dipendente può essere o meno considerato prevalente rispetto all’attività commerciale esercitata.
Nel caso in cui invece ti stai chiedendo se puoi avvalerti del regime forfettario anche se sei un lavoratore dipendente,la risposta è si. Puoi farlo, ma ricorda che non puoi fatturare, in prevalenza:
- al tuo datore di lavoro attuale;
- a uno dei datori di lavoro con cui hai avuto un rapporto nei 2 anni precedenti;
- a un soggetto a questi collegato, ossia direttamente o indirettamente riconducibile al datore o ex datore di lavoro.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che , per stabilire la prevalenza della fatturazione nei confronti del datore o ex datore di lavoro (o del soggetto a lui riconducibile), non ha alcuna rilevanza il tempo impiegato per portare a termine gli incarichi conferiti, ma bisogna far riferimento ai compensi ricevuti: i ricavi o i compensi percepiti nell’anno dal datore (o ex datore, o soggetto riconducibile) devono risultare, cioè, superiori al 50% del totale.
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Come gestire gli orari di lavoro
Se hai un lavoro dipendente e la partita iva potrà sorgerti il dubbio sull’orario di lavoro. Puoi stare tranquillo, il lavoratore in proprio non ha vincoli di orario, quindi anche se svolgi un lavoro di pendente full time potrai tranquillamente decìdicare il resto della giornate alla tua attività.
Quindi, di grandi impedimenti non ce sono e aprire una partita iva contestualmente ad un lavoro dipendete potrebbe essere una buona opportunità per testare anche l’andamento del lavoro autonomo.
Ricorda però di non fare l’errore di dedicare anima e corpo alla tua “impresa” trascurando il lavoro dipendente, potresti incorrere in lettere di richiamo o provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro.
Cosa ne pensi di questa possibilità? Fammelo sapere nei commenti.
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