Il testo definitivo del Decreto Dignità ha preso forma nella serata di ieri dopo che circa alle 21 si è riunito il CdM. Precarietà, semplificazione fiscale, delocalizzazioni sono alcuni dei temi trattati.
E’ stata la notizia trasmessa da tutti i telegiornali e talk show. “Il decreto legge introduce misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese”, afferma Di Maio.
Il lavoro non è finito, ma con questo primo passo si è disattivato il redditometro. lo spesometro prevede solo un adempimento all’anno invece di comunicazioni trimestrali e semestrali e lo split payment non esiste più per i professionisti. le delocalizzazioni sono state limitate. provvedimenti per la limitazione dei contratti a tempo determinato presi e sono aumentate le penali quando ci sono gli ingiusti licenziamenti sul contratto a tempo determinato”.
ANDIAMO A VEDERE PIÙ DA VICINO:
-
Contratti a tempo determinato
Il provvedimento ha l’obiettivo di limitare l’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato. favorendo i rapporti a tempo indeterminato.
Si riduce in tal modo il lavoro precario, riservando la contrattazione a termine ai casi di reale necessità da parte del datore di lavoro.
A questo scopo, si prevede che, fatta salva la possibilità di libera stipulazione tra le parti del primo contratto a tempo determinato, di durata comunque non superiore a 12 mesi di lavoro in assenza di specifiche causali, l’eventuale rinnovo dello stesso sarà possibile esclusivamente a fronte di esigenze temporanee e limitate e comunque con un termine non superiore a 24 mesi.
Al fine di indirizzare i datori di lavoro verso l’utilizzo di forme contrattuali stabili, inoltre. si prevede l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale – attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, a carico del datore di lavoro. per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato – in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione.
La possibilità di prorogare contratti a termine diminuisce da 5 a 4.
I provvedimenti riguardano anche i licenziamenti senza giusta causa;
aumento del 50% dell’indennizzo per i lavoratori ingiustamente licenziati. L’indennizzo per il lavoratore può arrivare fino a 36 mensilità.
-
Semplificazione Fiscale
Il decreto introduce misure in materia di semplificazione fiscale, attraverso la revisione del cosiddetto ‘redditometro’.
Il rinvio della prossima scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto ‘spesometro’).
Nonché l’abolizione dello split payment per i professionisti. i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto.
-
Delocalizzazione
Contro la delocalizzazione attuata da imprese che abbiano ottenuto dallo Stato aiuti per impiantare. ampliare e sostenere le proprie attività economiche. il decreto dignità prevede, che l’impresa che ha usufruito dell’aiuto pubblico veda decadere il beneficio concesso e sia sottoposta a sanzioni pecuniarie di importo da 2 a 4 volte quello del beneficio fruito.
Il Decreto Dignità prevede anche una norma a favore degli insegnanti delle lauree magistrali e lo stop a qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro con l’esclusione di lotterie nazionali con estrazione dei vincitori differita.
Le nuove norme prevedono che il decreto ministeriale. che elenca gli elementi indicativi di capacità contributiva attualmente vigente (redditometro),non abbia più effetto per i controlli ancora da effettuare sul’’anno di imposta 2016 e successivi.
Inoltre, si prevede che il ministero dell’Economia e delle Finanze possa emanare un nuovo decreto, con specifico riferimento alle comunicazioni dei dati di fatturazione relativi al terzo trimestre del 2018 e si interviene prevedendo che gli stessi possono essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio 2019.
Anziché entro il secondo mese successivo al trimestre”.
Cosa ne pensate di questo Decreto Dignità? Vi siete già fatti un’idea?
Fatemelo sapere nei commenti ⬇?