Il curriculum vitae, non smetterò mai di ripeterlo, è la prima, se non unica, opportunità di farti notare dall’azienda per la quale desideri lavorare.
Molto importante quindi è fare la giusta impressione nei primi 15/20 secondi, il tempo che più o meno un selezionatore impiega per valutare il curriculum.
La forma, il contenuto la scelta del template sono tutte cose fondamentali ma mai quanto il corretto inserimento dei dai anagrafici.
Per quanto ti sembri impossibile un curriculum su tre manca proprio in questo, numeri di telefono errati, email inesistenti o indirizzi non aggiornati.
Questi errori, neanche a dirlo, sono fatali per la propria candidatura.
Quali sono i dati anagrafici
Indice dei contenuti
I dati anagrafici sono la prima cosa che il selezionatore cerca quando analizza il cv. Nome, cognome, data e luogo di nascita, nazionalità, indirizzo di residenza, indirizzo email e numero di telefono.
Dove vanno inseriti?
A seconda del modello di curriculum che sceglierai, formato europeo o template più creativo, la parte che riguarda i dati anagrafici è la prima cosa che andrai ad inserire. Potrai inserirli nella parte alta oppure nella parte sinistra del foglio vicino la foto. La scelta del modello dipende ovviamente dal tipo di annuncio al quale si sta rispondendo.
Chi sei
Proprio come quando ci si presenta a qualcuno, nome e cognome sono indubbiamente le prime cose da inserire. Sembrano informazioni banali e soprattutto scontate ma posso assicurarti che non è così quindi, presentati ed inserisci le informazioni che riguardano la tua nascita, quando e dove.
Nazionalità
La nazionalità va indicata solo se diversa da quella dello Stato in cui ha sede l’azienda a cui ti rivolgi. Se sei straniero, ti consiglio di indicare anche i riferimenti del permesso di soggiorno.
Indirizzo di residenza
Quando si parla di indirizzo di residenza nascono sempre molti dubbi, non tanto quando si vive nella stessa città dell’azienda interessata, quanto, quando si vive in un altro comune o addirittura regione.
Cosa devo indicare? Questa domanda è molto frequente, il punto va ben chiarito. Se risiedi a Milano ma ti stai candidando a Roma bisogna capire prima di tutto come intendi gestire l’eventuale colloquio di lavoro e l’imminente trasferimento.
Non nego che per un’azienda scegliere un candidato che risiede a 600 km dal posto di lavoro è un passo azzardato (a volte anche a 20 km se ci si trova in una grande città) e quando si ha la possibilità di scegliere si preferisce non farlo.
In questo caso lettera di presentazione e curriculum giocano un ruolo più che determinante.
All’interno del curriculum andrai a specificare l’indirizzo di residenza attuale ma dovrai chiarire nella lettera di presentazione che sei già organizzato per un trasferimento e non hai problemi a gestire un eventuale colloquio, che sei disponibile a recarti sia presso la sede sia a svolgerlo anche via skype ( grandi aziende sempre più spesso utilizzano questo sistema).
In caso in cui il trasferimento sia già avvenuto attenzione ad inserire il nuovo indirizzo anche nel cv. Molto spesso viene lasciato il vecchio recapito e nulla viene specificato nella lettera di presentazione. Questo sarà probabilmente motivo di scarto.
Indirizzo E-mail
Un altro punto da non sottovalutare è l’indirizzo email.
Molte volte, specialmente se già si svolge un’altra attività, si tende ad indicare l’indirizzo email dell’azienda per la quale si sta lavorando. Evitalo.
La scelta corretta è quella di creare un’indirizzo email professionale, ad esempio nome.cognome, da evitare invece indirizzi creati con nomignoli come “Forzaroma84” o “lucciolafelice”, darebbe un’idea non professionale.
Recapito telefonico
Ecco qui un’altra nota dolente. Molto spesso i curriculum non vengono aggiornati per tanto ci si trova recapiti telefonici non più attivi o errati.
Questo, oltre a rendere impossibile un contatto da parte del recruiter, denota una mancanza di interesse reale alla candidatura.
Inserire la fotografia
Un altro aspetto che salta agli occhi del selezionatore nel momento in cui si va a valutare i curricula è la fotografia. Non sempre è richiesta ma se scelta con cura può essere un valore aggiunto.
Nel valutare la fotografia da scegliere bisogna essere oggettivi.
Non basta essere venuti bene (o crederlo), bisogna avere un aspetto professionale, possibilmente frontale.
Pertanto sono da evitare selfie, foto al mare, al pub o con l’ amico a quattro zampe, quello che fai nel tempo libero eventualmente, se attinente, puoi indicarlo nelle soft skills.
Abbiamo trattato l’argomento della fotografia nel curriculum, puoi leggerne di più cliccando qui!
Questo è quello che riguarda i dati anagrafici ma gli aspetti di un buon curriculum vitae sono molteplici.
Cosa vorresti approfondire per scrivere al meglio il tuo curriculum? Fammelo sapere nei commenti!
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