
Mi vengono spesso richiesti consigli, specialmente da parte di studenti o stagisti, sul tipo di preparazione necessaria prima di trasferirsi all’ estero. Oggi parliamo dell’ Islanda, un isola che può offrire tantissime opportunità.
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Quali documenti servono?
Indice dei contenuti
Gli italiani, in quanto europei, non hanno bisogno di un visto di ingresso perciò è sufficiente il passaporto per soggiornare, lavorare e studiare per un periodo di tre o sei mesi mentre si cerca lavoro. Se si vuole restare più tempo si deve presentare una domanda all’Ufficio Immigrazione, presentando anche l’eventuale contratto di lavoro.
Una volta che vi sarete stabiliti in Islanda per fare una qualunque pratica, dall’apertura del conto corrente all’iscrizione al sistema sanitario, è necessario richiedere all’Anagrafe islandese il numero identificativo Kennitala, una sorta di codice fiscale.
In quali settori c’è più richiesta?
Secondo degli studi recenti, negli ultimi anni circa un terzo dei posti di lavoro creati riguardano il turismo, complice il fatto che l’Islanda è via via divenuta una destinazione sempre più popolare. Quindi se avete esperienza o studi nel settore turistico o conoscete una o più lingue (sapere bene l’inglese in questo caso è indispensabile) e volete mettervi alla prova con un’esperienza in hotel o tour operator, provate ad inviare la vostra candidatura, meglio se con un po’ di anticipo rispetto alla stagione estiva, che coincide con l’alta stagione del turismo. L’aumento dell’affluenza turistica ha portato anche alla necessità di maggiori infrastrutture, servizi e strutture alberghiere e questo ha aumentato la richiesta di manodopera anche nell’edilizia.
Il settore della pesca continua ad essere la prima fonte di sostentamento del paese e il 40% dell’export è composto da prodotti ittici. Il settore delle energie rinnovabili, in particolare quella geotermica e idroelettrica, insieme all’industria del metallo e della lavorazione del ferro continuano ad occupare un ruolo importante.
Infine, lo sviluppo tecnologico e informatico dell’Islanda ha portato anche alla nascita di nuovi posti di lavoro nel campo dell’IT e dello sviluppo di software.
Come cercare lavoro in Islanda?
Cercare un lavoro in loco è naturalmente più semplice, ma vi consiglio comunque di iniziare a cercare lavoro online prima di partire, soprattutto se siete lavoratori specializzati, anche per farvi un’idea anche delle posizioni più richieste al momento. Se vedete qualche proposta interessante, inviate il vostro curriculum in inglese con allegato una lettera di presentazione. Tra i siti che potete consultare ci sono:
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- Eures, il portale del lavoro che fornisce anche alcune indicazioni utili, segnalando ad esempio i posti in cui la lingua islandese non è richiesta o dove si cerca appositamente personale straniero.
- Eurojob.is
- Job.is
In Islanda ci sono dei quotidiani che pubblicano annunci di lavoro, ma naturalmente sono in islandese. Tenete presente però che non per tutti i lavori viene pubblicato un annuncio, perciò talvolta è utile fare una ricerca delle aziende islandesi nel settore in cui si cerca lavoro e provare a inviare la propria candidatura. Non trascurate anche il passaparola, quindi mentre siete in Islanda cercate di fare più conoscenze possibili e crearvi una vostra rete di contatti. Ci sono anche molte possibilità per le donne: il 90% delle islandesi han un impiego e rappresenta quasi la metà della forza lavoro.
Lavori estivi e volontariato
Se volete fare un’esperienza breve, magari durante la pausa estiva dagli studi e volete migliorare la vostra conoscenza linguistica, oltre ad arricchire il CV, potete provare a cercare un lavoretto estivo negli hotel e nei ristoranti, piuttosto facile da trovare durante l’alta stagione. In questo caso, oltre a inviare curriculum online, potete provare con il classico porta a porta, distribuendo il vostro CV nei vari bar, ristoranti e hotel della capitale. Ci sono anche tante attività che offrono vitto e alloggio in cambio di qualche ora di lavoro in fattoria, nel turismo o come au pair, un modo per visitare il paese e conoscere meglio la cultura locale risparmiando. Siti come Nínukot e Workaway possono esservi utili per questo tipo di esperienza.
Tirocini
Se avete tra i 18 e i 30 anni, potete valutare anche l’ipotesi di fare un tirocinio di breve o lunga durata in Islanda nel settore che vi interessa. Questo può essere un ottimo modo per accedere al mondo del lavoro locale, farsi conoscere e creare anche una rete di contatti utili per poi cercarsi un impiego e rimanere, qualora ci si trovasse bene. Generalmente lo stage non è retribuito ma a volte le aziende concedono un rimborso spese per riuscire a coprire il vitto e l’alloggio, di certo una nota positiva se si considera l’elevato costo della vita in Islanda. Il tirocinio può essere visto anche come un test, un periodo durante il quale potete valutare se l’Islanda è un paese che fa per voi senza impegnarvi in un vero e proprio contratto di lavoro.
Tra i vari siti che potete consultare per la ricerca di un tirocinio ci sono:
- Erasmus Intern
- GoAbroad.com
- StudyAbroad.com
Quante ore si lavora in Islanda?
La settimana lavorativa in Islanda è di 40 ore, dal lunedì al venerdì, con orari di lavoro che vanno dalle 9 alle 17 durante l’estate e dalle 8 alle 16 in inverno. I dipendenti a tempo pieno hanno diritto ad un totale di 24 giorni di ferie all’anno.
Residenza e Impiego
- Ufficio immigrazione (Útlendigæftirlit) per il permesso di soggiorno e visto;
- Direttorato del lavoro (Vinnamálastofnun) per il permesso di lavoro;
- Centro di salute di Reykjavík (Heilsuverndarstöð, berkladeild) per i certificati medici;
- Ufficio statistiche (Hagstofa Ísland, Þjóðskrá) per il numero d’identità e registrazione di residenza.
Cittadinanza
Residenza e permesso di lavoro
Leggi del lavoro
Quali sono i vantaggi di vivere in Islanda?
- Qualità dell’aria: qui si respira un’aria piuttosto pura, paragonabile a quella
che si trova in montagna. Le rilevazioni del MACC (Monitoring Atmospheric Composition and Climate) mostrano che, soprattutto nella parte centrale dell’isola, l’aria ha livelli di inquinamento molto bassi. Un’aria così in Europa ce la sognamo.. - Disoccupazione: con una disoccupazione tra le più basse del mondo occidentale (4,3%), l’Islanda mostra di essere un paese ricco di possibilità lavorative. E non è tutto, l’obiettivo dichiarato del primo ministro Gunnlaugsson è quello di far scendere il tasso di disoccupazione al 2%. Chapeau!
- Criminalità: Insieme al Principato di Monaco e alla Repubblica di San Marino, l’Islanda ha il più basso tasso di criminalità del mondo. Dati ufficiali ONU che ritraggono un paese ricco di pace e serenità. Anche la microcriminalità è pressoché inesistente.
- Corruzione: la corruzione islandese è estremamente bassa, praticamente inesistente. Su 196 Stati del mondo, l’Islanda ha solo 11 paesi che fanno meglio di lei. Questi dati, prodotti dal Worldwide Governance Indicators, mostrano quanto la popolazione Islandese sia estranea al malaffare.
- Sanità: Siamo a livelli molto buoni, tra i migliori al mondo. La sanità è ben gestita e all’avanguardia. Inoltre, se si è cittadini dell’Unione Europea e ci si reca in Islanda avendo la tessera sanitaria (Tessera Europea di Assicurazione Malattia anche detta TEAM), in caso di emergenza si riceve assistenza sanitaria gratuita dal sistema sanitario nazionale.
- Longevità: qui si vive a lungo. La vita priva di stress, il grande calore umano, la qualità della sanità, contribuiscono a far si che l’aspettativa di vita media sia tra le più alte al mondo. In questa sfera, tra Italia e Islanda non vi è differenza. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità confermano che qui si superano facilmente gli 80 anni.
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