Avviare un’attività all’estero, quali sono i paesi migliori?

Se hai in mente di metterti in proprio, dovresti considerare l’ipotesi di trasferirti all'estero, magari in un paese in grado di assicurare il successo di un'impresa.

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Se stai pensando di andare all’estero e avviare un’attività prima dovrai valutare quali sono i migliori paesi per farlo.

Avviare un’impresa non è cosa semplice se si conosce bene l’ambiente, il quadro normativo, il potenziale di infrastrutture, connettività etc, pensa cosa può significare muoversi in un posto dove non si conosce nulla o poco.

Pertanto la prima cosa che consiglio è quella di individuare il paese che interessa, studiarlo e possibilmente andarci per qualche tempo così da scoprire la mentalità della gente, conoscere la città, i punti di forza e di interesse. Questo non sarà sufficiente ma sicuramente sarà una buona base per valutare la fattibilità dell’attività a cui hai pensato.

Quali sono i paesi migliori per fare business?

La Banca Mondiale ha recentemente stilato una classifica che elenca i migliori Paesi dove conviene investire.
Il punteggio è stato calcolato mediante una serie di parametri: tempi di avviamento e della burocrazia,  costi e  modalità per iniziare e concludere un rapporto lavorativo.

I primi posti occupati dalla classifica purtroppo non sono europei, la nuova frontiera del business infatti si trova in Asia e Nuova Zelanda.

Singapore

È da sempre una fra le migliori zone in cui avviare un’impresa, grazie alle procedure più snelle per l’ottenimento di finanziamenti alle impreseall’imposta sulla società del 17%.
Singapore occupa inoltre le prime posizioni in qualsiasi classifica: qualità della vita e reddito pro capite in primis.

Per avviare un’impresa è necessario richiedere il PassEntre,  pensato per gli imprenditori stranieri che vogliono trasferirsi a Singapore e utilizzato per incorporare una società.

I prerequisiti richiesti per ottenere il visto sono molto severi e prevedono il trasferimento nella città, un buon potenziale lavorativo, ed un’attenta analisi dell’idea proposta.
Ai candidati sarà richiesto di fornire dettagli sul loro piano e sulla loro idea, una minuziosa ricerca di mercato e delle dettagliate proiezioni finanziarie.
La ditta deve garantire un capitale minimo annuo di 50.000$ SG ed essere registrata con marchio nazionale ltd.
A seguito dell’approvazione, gli interessati devono incorporare l’azienda e soddisfare i requisiti relativi al capitale entro 30 giorni dall’avvio.
Molte imprese governative offrono i loro aiuti per avviare un business a Singapore.
Grazie alle sue norme rilassate relative all’immigrazione, Singapore è il paese perfetto per avviare un’impresa. Il paese investe e dà un’opportunità a tutti gli imprenditori che hanno un’idea originale.

Hong Kong

Hong Kong, insieme a Singapore, è una delle economie più liberali del pianeta: aprire un’attività qui è semplice, veloce ed economicamente accessibile.

In più si può aprire un’azienda anche non abitando nel paese; basta rivolgersi ad un’agenzia specializzata.

Le società sono tassate al 16.5%, il capitale sociale richiesto per aprire una società a Hong Kong è inferiore a quello richiesto nella maggior parte dei paesi (normalmente 10,000 HKD, ovvero circa 1,000 Euro)
Si può gestire il proprio business da qualsiasi parte del mondo (se non abiti a Hong Kong puoi infatti rivolgerti ad un’agenzia che ti fornirà una segretaria e un indirizzo di registrazione).
Una volta registrato la tua compagnia, avrai la possibilità di aprire un conto in una banca business multi-valuta.
Se il Direttore della società non risiede ad Hong Kong, puoi richiedere lo status di “società off-shore
In questo caso, la tua società dovrà pagare le tasse solo sui profitti generati nel territorio di Hong Kong .
Questo significa che se, ad esempio, la tua società importa cellulari o tablet dalla Cina per rivenderli a grossisti europei o tramite un sito di e-commerce americano allora il governo di Hong Kong non ti richiederà di pagare alcuna tassa.

Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda  per via della sua posizione isolata, presenta zone di mercato ancora inesplorate e che invece nel vecchio continente o in USA, sono ormai sature.
Ecco perché in molti decidono di spostarsi proprio qui: aprire un’impresa è semplicissimo e il rapporto con il Fisco è semplice e lineare. In questa terra tutti hanno una possibilità.
Per avviare un’attività si fa tutto online, con estrema facilità e velocità. Tempo per registrare una società un giorno ed il costo è di circa 160 dollari neozelandesi (100 euro).

Le forme legali da poter dare alla propria impresa sono: Sole trader (impresa individuale), Partnership (una sorta di società di persone) e Company (la società di capitali, che non richiede tuttavia un capitale iniziale).
Una volta scelta la tipologia di società che si vuole aprire occorre richiedere un IRD number (un Codice fiscale, personale o aziendale) e aprire un conto online con Inland Revenue.
I permessi necessari per gli stranieri sono minimi. Per ottenere il Visto per business (l’Entreprenur Work Visa), che vale 12 mesi, più l’eventuale rinnovo di altri 24 mesi, occorre presentare un business plan dettagliato e possedere almeno 65mila euro da investire.

Tuttavia, se l’attività riguarda il campo dell’ICT o quello scientifico e presenta un certo livello di innovazione, l’investimento può non essere necessario.
Infatti nonostante agricoltura e allevamento rivestano ancora oggi un ruolo importante nell’economia neozelandese, un altro settore che si sta espandendo è quello dello sviluppo di software: tante sono le startup nate negli ultimi tempi, frequentemente acquistate da aziende americane in questo campo.

Danimarca

Uno dei paesi più favorevoli alla creazione d’impresa.
Molte delle formalità possono essere espletate on-line. Inoltre, nel caso in cui la tua conoscenza della lingua locale sia scarsa, una parte della registrazione può essere fatta in inglese.
I principali tipi di società che si possono aprire in Danimarca sono:

  • Anpartsselskab: una società privata a responsabilità limitata costituita da almeno un azionista con un capitale sociale minimo di 80.000 DKK( circa 10.000 euro).
  • Aktieselskab: una società (pubblica) per azioni costituita da almeno un azionista con capitale sociale minimo di 500.000 DKK ( circa 67.000 euro); le azioni possono essere vendute al pubblico.
  • Interessentskab: prevede almeno due persone o soggetti giuridici in partenariato con piena responsabilità; deve essere iscritta al registro commerciale danese.
  • Kommanditselskab: almeno due persone fisiche o giuridiche in partenariato, di cui una con responsabilità limitata all’importo del suo investimento; deve essere iscritta al registro commerciale danese.
  • Sole Proprietorship: un individuo che crea una società in Danimarca per conto proprio e ne ha piena responsabilità.

Come prima cosa, è necessario richiedere un NemID, che consente di fare la firma digitale e garantisce un sicuro accesso online, dopodichè è necessario aprire un conto corrente bancario; indipendentemente dal tipo di società che hai scelto, devi depositare un capitale minimo in un conto corrente locale.
L’ azienda va registrata alla Danish Business Authority (erhvervsstyrelsen) che provvederà a registrati anche presso le autorità fiscali.

Norvegia

Stato monarchico dell’Europa settentrionale, la Norvegia è conosciuta in tutto il mondo per i suoi bellissimi fiordi, le cime innevate e per gli inverni gelidi. Un tipo di clima piuttosto ostile, già questo potrebbe farti desistere. In caso però il gelo non ti impressioni puoi scegliere di aprire due tipi di società: a Responsabilità Limitata o per azioni.
Per quanto riguarda quest’ultima gli azionisti sono responsabili delle obbligazioni dell’impresa che più soci possono avviare.

Fino a quando non avviene la registrazione nel “Foretaksregisteret”, i titolari rimangono gli unici responsabili.

Le srl invece hanno bisogno di un Consiglio di Amministrazione con un capitale solido rispetto al rischio.
C’è bisogno del passaporto, dei moduli che il registro delle imprese mette a disposizione e della firma. Se non si ha un conto in banca, risulta difficile ottenere il nulla osta.
La Norvegia rappresenta una buona opportunità sia per aziende consolidate sia per startup.

USA

Gli Stati Uniti non sono un paradiso fiscale, ma il più grande e redditizio mercato del mondo dove, avendone i requisiti, si può avviare la propria attività di business o espandere quella esistente.
Le più diffuse tipologie si società sono essenzialmente le Corporation e le Limited Liability Company, molto vicini alle nostre Srl.
La costituzione avviene in tempi molto brevi rispetto a quanto accade in Italia e con costi ridotti; se non si ha molta dimestichezza è preferibile farsi assistere da un esperto.

Una volta aperta la ditta o la società, si potrà ottenere l’Employer Identification Number che permetterà, tra l’altro, di poter aprire anche il conto corrente bancario.

Gli italiani che hanno già compiuto “il salto oltreoceano”, hanno investito nel settore immobiliare  oppure in società di gestione di condomini; l’importazione di prodotti alimentari come olio, vino, pasta, dolci, negli Stati Uniti rappresneta sempre un mercato di riferimento per espandere le vendite.

Gran Bretagna

ll Regno Unito resta ancora una delle economie più resistenti al mondo e nello stesso tempo la più semplice e adatta ai nuovi business.
Se si decide di lavorare utilizzando una società a responsabilità limitata oppure un partnership a responsabilità limitata i creditori non possono fare nessun ricorso al patrimonio degli amministratore o azionisti (a meno che non può essere dimostrato di aver agito con negligenza o in maniera illegale).
L’aliquota dell’imposta sul reddito delle società nel Regno Unito al momento è di 20% e scenderà gradualmente nei prossimi anni per arrivare al 17% entro il 2020, essendo tra le più basse d’Europa.
Ci sono varie forme di finanziamento ed incentivi per gli imprenditori che desiderano aprire la loro società nel Regno Unito e ci sono anche opportunità di investimento con numerosi vantaggi dal punto di vista fiscale. Queste facilità non dipendono dall’Unione Europea e sembrano destinati a continuare ed addirittura aumentare nel futuro.

Finlandia

La stabilità economica della Finlandia e la sua base industriale high-tech ha reso la costituzione di una società in questo paese un obiettivo chiave per gli investitori internazionali.
Chiunque può avviare un’attività in Finlandia, a prescindere dalla nazionalità, finché uno dei membri fondatori della società è residente nell’area economica europea. Se il fondatore è una persona giuridica, il domicilio dovrebbe essere in un paese del SEE (il SEE comprende tutti i paesi dell’UE più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).

Le due forme societarie più popolari sono:

  • Società per azioni – osakeyhtiö Oyj: il capitale sociale minimo per una società per azioni è di € 80.000.
  • Società a responsabilità limitata – osakeyhtiö Oy: il capitale sociale minimo per una società a responsabilità limitata è di € 2.500.

Sono disponibili servizi bancari che offrono una gamma completa di servizi commerciali, compresi quelli relativi alle acquisizioni e alla raccolta di capitali.

Gli investitori esteri che desiderano costituire una società Finlandia sono trattati al pari degli investitori nazionali per quanto riguarda il finanziamento.
Anche se il contesto imprenditoriale in Finlandia è liberale e investor-friendly, per coloro che stanno pensando di registrare un’impresa in Finlandia, il quadro normativo è severo ed una violazione del codice legale o fiscale è presa molto sul serio. Per questo motivo è particolarmente importante chiedere fin dall’inizio il parere degli esperti.

Australia

L’Australia è un paese ricco e offre numerose possibilità di guadagno. Dimentica la lentezza e la confusione burocratica: qui la legislazione è chiara e le risorse online sono numerose e semplici.

In più, se deciderai di aprire una nuova azienda, gli incentivi saranno numerosi a patto che tu riesca ad ottenere un visto!

Il visto business più diffuso è il “Business Innovation and Investment visa (subclass 188)“, un visto temporaneo valido 4 anni.

Per richiedere questo visto bisogna inviare una “expression of interest” (EOI) ed aver ricevuto l’invito attraverso il programma “SkillSelect“.
L’ottenimento del visto passa attraverso la valutazione del  piano imprenditoriale presentato ma anche da un’attenta e rigida analisi della condizione, non solo personale, ma soprattutto economica e finanziaria dell’aspirante imprenditore da parte del governo Australiano.

Il visto si divide in 3 diversi percorsi:

  • Business Innovation stream: per le persone, con meno di 55 anni, con esperienze passate di successo  in attività commerciali o professionali che vogliono sviluppare e gestire una nuova o esistente impresa in Australia.
  • Entrepreneur stream: per le persone che hanno ricevuto un finanziamento di almeno $200.000 AUD (circa 126.000 euro) da una terza parte per intraprendere un attività imprenditoriale per la commercializzazione di un prodotto/servizio o lo sviluppo di un business in Australia.
  • Investor stream, Significant Investor streamPremium Investor stream: per investitori che vogliono investire ingenti capitali in Australia.

Una volta ottenuto il visto si può procedere con l’ apertura della propria attività, scegliendo tra le varie forme legali previste: Sole Trader: impresa individuale costituita da una sola persona che svolge tutta attività sotto in suo nome o sotto una denominazione sociale registrata. Partnership: società che prevede dai 2 ai 20 soci che gestiscono l’attività insieme dividendosi investimenti e profitti in base a delle quote associative. Company: una società vera e propria con uno statuto sottoscritto da tutti i soci che ne stabilisce regole e organizzazione.
Registrare la denominazione sociale e i marchi della nuova impresa, richiedere eventuali licenze e permessi per avviare l’attività e informarsi sul regime fiscale a cui si è soggetti sono gli ulteriori passi obbligatori da compiere seguiti da un esperto.

A questo punto mi auguro di averti dato una quadro della situazione, l’argomento è vasto per questo difficilmente sintetizzabile.

Hai un paese che ti interessa particolarmente di cui non ho parlato? Scrivilo nei commenti.

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